Ruotolo (europarlamentare Pd): “serve svolta epocale, basta uomini soli al comando. Ora una grande alleanza contro la destra”
Sandro Ruotolo, europarlamentare e membro della segreteria nazionale del Partito Democratico, non usa mezzi termini. In questa intervista, tocca i nodi più sensibili del presente politico: il silenzio del governo sui referendum, la distanza netta da Vincenzo De Luca, le sfide in Campania e l’urgenza di una rigenerazione etica del PD. Un intervento che suona come un invito forte alla partecipazione e al ritorno ai valori fondanti della sinistra. «È un diritto avere diritti – dice Ruotolo – e quindi invito tutti ad andare alle urne l’8 e il 9 giugno». Per il parlamentare dem, il tentativo del governo Meloni di spingere all’astensione è un segnale allarmante: «Andare a votare significa resistere a chi vuole spegnere la democrazia». Il Partito Democratico ha indetto una mobilitazione per denunciare il silenzio informativo: «Lunedì 19 maggio saremo davanti a tutte le sedi Rai per denunciare il bavaglio imposto dal governo: il servizio pubblico ha il dovere di informare, non di oscurare». Tra i quesiti referendari, Ruotolo sottolinea in particolare quello sulla cittadinanza: «Viviamo in un Paese che sfrutta gli immigrati, ma li vuole invisibili. Sono loro a lavorare nelle campagne a meno di tre euro l’ora. Senza di loro, nel 2100 saremo solo 28 milioni di abitanti. È tempo di riconoscere diritti a chi contribuisce al nostro presente e al nostro futuro». Parlando della Campania e delle prossime regionali, Ruotolo lancia un messaggio chiaro: «L’avversario da battere è la destra. De Luca farà le sue scelte, ma per noi era chiaro da tempo che serviva un cambio di rotta». E indica la direzione: un’alleanza ampia, dal PD al Movimento 5 Stelle e a Sinistra Italiana, per costruire una proposta credibile e vincente. Sui sondaggi che danno il centrodestra in vantaggio, Ruotolo non si scompone: «Sono strumenti per auto-motivarsi. Ma i numeri dicono altro: il campo largo è avanti. La vera sfida sarà costruire fiducia e partecipazione». Duro anche il giudizio sulla situazione nel salernitano, dopo le inchieste che hanno coinvolto Franco Alfieri: «Credo che il PD debba essere commissariato non solo a Capaccio Paestum, ma anche a Salerno. Serve una svolta etica, un ripristino del senso profondo della politica. Basta con i circoli chiusi, basta uomini soli al comando». Il nodo è culturale prima ancora che organizzativo: «La politica dell’“io” ha dominato troppo a lungo – spiega Ruotolo – ma non può appartenere a una forza progressista. È tempo di riscoprire il “noi”, la comunità, la squadra. Insieme si può fare, come diceva Papa Francesco. O come ricordava Don Ciotti: “Insieme andiamo avanti””.